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Una causa frequente di vertigine: la vertigine di posizione parossistica. Dott. Carlo Govoni

Una causa frequente di vertigine: la vertigine di posizione parossistica. Dott. Carlo Govoni
0 21 agosto 2019

La vertigine parossistica di posizione (chiamata anche canalolitiasi o cupololitiasi o malattia dei sassolini) è una forma di vertigine molto comune che colpisce circa il 5% della popolazione. Molto rara nei giovani, colpisce soprattutto le donne nel rapporto di 2 a 1. E’ relativamente frequente tra le persone che hanno superato i cinquantacinque anni di età.

  • Che cos’è la vertigine?

La vertigine (v.) è un alterato rapporto della persona con l’ambiente. Il sintomo viene descritto principalmente in due modi: a) il soggetto pensa di ruotare, di essere instabile in un ambiente che sta fermo (v. soggettiva); b) il soggetto riferisce di veder ruotare gli oggetti attorno a se (v. oggettiva).

Per poter parlare di vertigine è importante l’esistenza di una componente rotatoria soggettiva o oggettiva. All’origine di queste alterate sensazioni soggettive c’è una manifestazione clinica peculiare: il nistagmo. Per nistagmo si intende un movimento di entrambi gli occhi, più spesso a carattere orizzontale o orizzontale-rotatorio. La frase tipiche utilizzate dai pazienti sono: “la testa mi gira”, oppure “sento tutto che gira attorno a me”.

Nella maggioranza dei casi non è possibile individuare con precisione la causa scatenante della v. ma possiamo avanzare delle ipotesi. Per comprendere il problema è necessario spiegare che cos’è l’apparato vestibolare. Questo apparato che regola l’equilibrio prende anche il nome di labirinto. Come dice il nome si tratta di un apparato molto complicato che si trova scavato nell’osso temporale e più precisamente collocato posteriormente rispetto alla coclea (cioè dietro all’organo dell’udito). Per semplicità dobbiamo pensare che il labirinto sia formato da due cavità, due piccole scatole, una a destra e l’altra a sinistra. All’interno ci sono dei cristalli, anche chiamati sassolini. Il loro vero nome è otoliti. Gli otoliti sono pesanti e stanno normalmente sul fondo della scatola. Il concetto è chiaro, gli otoliti sono pesanti e rispondono alla legge di gravità. Quando noi siamo in piedi o seduti con busto e testa eretti gli otoliti si trovano sul fondo delle due scatole. Vedi Figura 1.

FIGURA 1 – Orecchio interno: 1 – Canale semicircolare superiore; 2 – Canale semicircolare posteriore; 3 – Canale semicircolare laterale; 4 – Nervo ampollare superiore; 5 – Nervo ampollare laterale; 6 – Nervo ampollare posteriore o nervo singulare; 7 – Ganglio vestibolare; 8 – Nervo utricolare; 9 – Nervo sacculare; 10 – Coclea (organo dell’udito); 11 – Nervo vestibolare; 12 – Nervo cocleare. L’unione dei nervi vestibolare (11) e cocleare (12) formano il nervo vestibolo-cocleare, che è l’ottavo nervo cranico.

Se noi ci pieghiamo in avanti, per esempio per raccogliere un oggetto che ci è caduto a terra, gli otoliti si portano sulla faccia anteriore delle scatole. Se ci sdraiamo in letto si portano sulla parete posteriore. Il concetto fondamentale è che gli otoliti si devono muovere in maniera eguale e simmetrica. Il nostro cervello analizza in continuazione il loro movimento e questo innesca un riflesso molto importante: Riflesso Vestibolo Oculomotore (VOR).

Questo riflesso è fondamentale affinché, durante i movimenti della testa, si stabilizzi sulla retina l’immagine. Con un linguaggio più semplice l’uomo, grazie al suo apparato vestibolare e al VOR, riesce a muoversi, a muovere la testa e vedere sempre immagini nitide. 

Una caratteristica che distingue l’apparato vestibolare da altri apparati sensoriali come occhio e orecchio è che gli apparati vestibolari destro e sinistro inviano informazioni al cervello sempre in modo coordinato. L’analisi di queste informazioni è sempre il risultato delle informazioni dei due labirinti. Occhi e orecchio sono più indipendenti, anche in questo caso il cervello analizza i due segnali e ci fa sentire un suono solo o ci fa vedere una sola immagine. Se chiudiamo un occhio o un orecchio il nostro sistema percettivo di vista o udito si modifica di pochissimo. Non è così per il labirinto. E’ sufficiente una alterazione di un labirinto per avere una vertigine importante. Questo concetto è importante perché il riscontro di una patologia in un solo labirinto è sufficiente per scatenare una vertigine importante.

  • Le cause che possono portare ad una vertigine parossistica di posizione

Passo ora ad esaminare le cause che possono portare ad una vertigine parossistica di posizione. Il motivo fondamentale è il distacco di alcuni otoliti che escono dalla scatola e vanno a posizionarsi in posizioni dove non dovrebbero stare.

  1. La prima causa è una perdita di adesività di una sostanza gelatinosa che riveste gli otoliti e li fa muovere (quando muoviamo la testa) tutti assieme.

  2. Altra causa relativamente frequente sono i traumi: una caduta, un tamponamento automobilistico, uno scontro durante una attività sportiva, sono tutte circostanze che possono provocare un distacco di otoliti.

  3. Il passare degli anni rende gli otoliti meno adesi tra loro e il distacco di alcuni di essi diventa più facile con conseguente crisi vertiginosa.

  4. Il riposo in letto prolungato comporta, quando ci si deve alzare per le prime volte, una vertigine ricorrente.

  5. A volte la vertigine posizionale si presenta come complicanza di malattie infettive dell’orecchio (otiti) o come complicanza di interventi di chirurgia otologica.

  6. Un tumore. Tutti abbiamo paura dei tumori ed oggi questo problema è spesso enfatizzato da chi passa ore a leggere i propri mali su Internet. Purtroppo questo sistema di comunicazione meraviglioso non ha filtri. In internet scrivono tutti e alcuni possono anche avere il conforto di recensioni brillanti. L’uomo è sempre alla ricerca di certezze e a volte pensa di trovarle nel WEB. Ovviamente qualsiasi parte del corpo umano può ammalarsi di tumore e questo vale anche per l’organo dell’equilibrio. Per fortuna i tumori dell’apparato vestibolare sono rarissimi. Ogni medico specialista pensa anche a questi problemi, ma se ritiene che la vostra malattia sia una vertigine di posizione e non un tumore, abbiate fiducia.
  • Come si cura una vertigine di posizione?

La risposta più semplice potrebbe essere quella di prendere gli otoliti che sono andati fuori sede e ricollocarli nella rispettiva scatola. Peccato che siano piccolissimi, hanno qualche millesimo di millimetro di diametro, e un intervento di questo tipo è improponibile. I medici hanno però capito che con opportune manovre è possibile fa rientrare gli otoliti nella loro sede. Alcuni medici ritengono che le manovre vestibolari siano l’unico mezzo per far guarire un paziente affetto da vertigine di posizione parossistica. Io faccio le manovre ma non sono proprio d’accordo che siano la soluzione esclusiva. Ritengo che un aiuto farmacologico o con integratori sia importante.

Le manovre sono oggi abbastanza ben codificate perché si mettono in rapporto alla sede dove gli otoliti sono finiti. Ogni medico specialista ha alcune manovre che esegue cercando di far rientrare gli otoliti.

I farmaci li trovo utili. Alcuni, in particolare i vestibolosopressori abbassano la sensibilità alle risposte per questi otoliti fuori sede e vi aiutano a superare i primi giorni di crisi. Vedo anche utili integratori a base di polivitaminici e sali minerali.

Altro particolare che trovo importante è combattere sempre la sedentarietà, vedo questo come un nemico e un importante fattore predisponente alla vertigine.

L’uomo lo vedo come un essere che deve stare sempre in movimento, deve girarsi, deve ruotare la testa, piegarla, deve camminare spesso. Forse il movimento, in particolare quello del collo, è la vera prevenzione verso la vertigine posizionale parossistica.

 

Dott. Carlo Govoni

Specialista in Otorinolaringoiatria – Master di secondo livello in Vestibologia

CENTRO MEDICO SPECIALISTICO BAGANZA  –  PARMA

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www.carlogovoni.it

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